Istanbul IGA, il nuovo hub che punta a 200 milioni di passeggeri l’anno
Intervista ad Aydin Server, CCO dell’aeroporto di Istanbul: tra "aviation hospitality", servizi per i viaggiatori in transito e progetti di espansione, il nuovo scalo si afferma come centro strategico per il traffico globale
L’aeroporto di Istanbul IGA, inaugurato di recente e subentrato al vecchio scalo di Yesilkoy, è oggi in forte crescita. Ne abbiamo parlato con Aydin Server, Chief Commercial Officer dell’aeroporto, a margine del suo intervento all’APG World Connect di Malta. Durante l’intervista, Server ci ha raccontato l'evoluzione dello scalo turco e il ruolo che ricopre per l’economia del Paese, oltre a fornire una visione del futuro, con l’ambizione di raggiungere i 200 milioni di passeggeri.
A qualche anno dall'apertura, come sta andando il traffico al nuovo aeroporto di Istanbul?
«Abbiamo aperto nel 2018 e il traffico sta crescendo bene. Al momento, abbiamo gestito 83 milioni di passeggeri e serviamo 317 destinazioni. Operano 109 compagnie aeree di linea, 14 aerolinee charter e 29 compagnie cargo. Il nostro terminal ha una funzione da hub».
Qual è stata la vostra strategia per raggiungere questi risultati?
«Diciamo che non abbiamo inventato l’aviazione, ma sicuramente abbiamo introdotto l'"aviation hospitality" nell'ecosistema dell'aviazione».
Ovvero, l’ospitalità tradizionale turca applicata al trasporto aereo. È corretto?
«Sì, esattamente. È la definizione perfetta. Normalmente, gli aeroporti sono progettati come semplici complessi di edifici. Noi, però, sin dall’inizio abbiamo compreso che il mondo sta cambiando: l’offerta e la domanda sono diverse. Chi viaggia non lo fa più soltanto per voli "punto a punto", ma spesso è in transito. I passeggeri in transito hanno esigenze particolari, cercano qualcosa di più rispetto a chi viaggia solo da una città a un’altra. Il loro tempo di connessione può essere di cinque ore e spesso non hanno nulla da fare. Ecco perché ci impegniamo a rendere il viaggio un piacere».
Può spiegarsi meglio?
«Stiamo trasformando l’aeroporto in un centro d’intrattenimento, per permettere ai passeggeri di godersi il viaggio. Vogliamo offrire un’esperienza diversa e piacevole, facendo sì che la sosta a Istanbul sia significativa».
Come si divide il business dell’aviazione e il business "non aviazione" per l’aeroporto di Istanbul IGA?
«Per noi non c’è una vera divisione, sono due aspetti integrati. Più passeggeri abbiamo, più il settore retail è soddisfatto, e più le compagnie aeree sono interessate a scegliere Istanbul come destinazione. Abbiamo una suddivisione equilibrata tra ricavi da aviazione e non aviazione. Il nostro obiettivo è portare sempre più servizi e intrattenimento all’interno dell’aeroporto, creando un’esperienza piacevole anche per i passeggeri in transito. Noi la chiamiamo "aviation entertainment": fare in modo che i passeggeri possano apprezzare il proprio viaggio anche durante le soste».
Una volta mi dissero a Istanbul: "qui non ci sono stagionalità". Vale anche per il vostro aeroporto?
«Sì, esattamente. Non abbiamo stagionalità. Certo, c’è una piccola variazione nel numero di passeggeri in alcune fasce invernali, ma è davvero minima. Istanbul è una scelta naturale per i passeggeri in transito grazie all’ospitalità che offre, e questo è un fattore chiave che riduce l’impatto della stagionalità».
Chi è il passeggero tipo che sceglie l’aeroporto IGA di Istanbul?
«Abbiamo passeggeri punto a punto, viaggiatori religiosi, chi si sposta per affari, e turisti di vario genere. Questa diversità riduce la stagionalità, e questo è uno dei segreti del successo del turismo in Turchia. Diversi segmenti "cancellano" la stagionalità, ed è proprio questo il nostro punto di forza».
Quindi anche chi viaggia per motivi di salute, data la qualità delle strutture sanitarie in Turchia?
«Esatto».
Quali altri segmenti rilevanti?
«Oltre a quelli già menzionati, abbiamo chi viaggia per il golf o per trascorrere vacanze di ogni tipo, oltre al traffico corporate e MICE legato a fiere e conferenze. Ci sono molteplici tipologie di viaggiatori, e questo contribuisce al nostro successo. Recentemente, abbiamo registrato un aumento di passeggeri che viaggiano con i loro animali domestici. Siamo diventati "pet friendly" e ogni giorno sviluppiamo nuove soluzioni per i diversi tipi di turismo. Questa è una chiave importante per il nostro successo».
Turkish Airlines vuole espandere la flotta fino a 800 aerei. Quali saranno i benefici per l'aeroporto di Istanbul IGA e quali i vostri obiettivi futuri?
«Puntiamo ad arrivare a 200 milioni di passeggeri in transito ogni anno. Questo traguardo è a portata di mano, e le strutture attuali non saranno sufficienti per il traffico futuro. Per questo motivo, avvieremo nuovi lavori di espansione. Con Turkish Airlines e la sua futura flotta di 800 aerei, vediamo grandi vantaggi all’orizzonte».
Chi ne trarrà vantaggio?
«Ne beneficeranno l’aeroporto di Istanbul IGA, la Turchia e le economie collegate».
Qual è l’impatto economico generato attualmente dall’aeroporto?
«Generiamo un impatto di 24,2 miliardi di euro sull’economia turca. In termini di occupazione, entro il 2030 prevediamo di arrivare a 470.000 posti di lavoro. Questa è una contribuzione economica di grande rilievo. Insieme a Turkish Airlines e alle altre 109 compagnie aeree operative nel nostro scalo, stiamo lavorando oggi per costruire il futuro».
Un punto di forza dell’aeroporto di Istanbul IGA è anche la facilità di accesso dalla città, "l’ultimo miglio". È corretto?
«Sì, esistono molte opzioni per raggiungere l’aeroporto: auto, autobus, metropolitana e, dalla parte asiatica, anche collegamenti marittimi. Ci sono anche taxi, pulmini e limousine. Offriamo una vasta gamma di mezzi di trasporto per permettere ai passeggeri di scegliere quello che ritengono più comodo».
Marco Finelli