Revenue management e cambiamento climatico: la sfida dell’ospitalità
Gli albergatori devono reinventare il revenue management per fronteggiare un clima imprevedibile e una domanda turistica in costante mutamento.
La crisi climatica sta modificando profondamente il settore turistico, eliminando la netta separazione tra stagioni e prolungando l’estate fino a novembre, con effetti imprevedibili sull’andamento delle prenotazioni. Per le strutture ricettive, questo comporta un’evoluzione del revenue management, che deve adattarsi rapidamente alle variazioni climatiche e alla volatilità della domanda.
Maurizio Galli, fondatore di Formazione Alberghiera, scuola specializzata nell'alta formazione per il settore turistico e ricettivo, sottolinea come l’integrazione tra dati storici e previsioni meteo attuali sia cruciale per affrontare questa sfida. "Non si può più restare ancorati a una stagionalità ormai obsoleta. L’uso di strumenti di Revenue Management System (RMS) può dare un supporto importante, ma senza l’apporto del monitoraggio umano, rischiamo di perdere tempestività e precisione," afferma Galli.
Un revenue management adattivo per un clima senza certezze
Le condizioni climatiche sono sempre più difficili da prevedere: stagioni estese, calde o fredde, si alternano senza un modello stabile. In questo scenario, gli albergatori possono sfruttare la variabilità climatica come un’opportunità per ottimizzare il pricing, mantenendo l'occupazione alta anche in periodi tradizionalmente considerati “di bassa stagione”. In pratica, la stagione estiva può essere estesa fino a novembre, permettendo di applicare prezzi competitivi in mesi che, in passato, avrebbero segnato l’inizio della bassa stagione.
"Un revenue management moderno deve tenere conto delle variabili climatiche," spiega Galli. "Il monitoraggio costante del meteo consente di modulare prezzi e offerte con la precisione necessaria per competere anche con le mete estere, che puntano alla stessa clientela."
Competenza e monitoraggio: il fattore umano resta insostituibile
Pur essendo validi supporti, gli RMS da soli non bastano per rispondere efficacemente a un mercato sempre più incerto. Gli algoritmi si basano su dati storici e modelli predefiniti che, in caso di variazioni climatiche improvvise, potrebbero risultare obsoleti. In questi casi, il ruolo dell’esperto di revenue management diventa essenziale: grazie all’analisi in tempo reale, un professionista può anticipare le tendenze e modificare le strategie in base all’andamento climatico.
"Un improvviso caldo autunnale, ad esempio, può prolungare la stagione estiva e spingere la domanda di soggiorni last-minute," osserva Galli. "Un revenue manager preparato è in grado di rispondere rapidamente, modulando le tariffe o proponendo pacchetti speciali che attraggano i clienti del momento."
La formazione: un investimento per restare competitivi
La preparazione del personale nel settore del revenue management diventa, dunque, un elemento chiave per adattarsi al cambiamento climatico. Affidarsi esclusivamente a sistemi automatizzati, senza il supporto di esperti, significa rischiare di essere sempre un passo indietro rispetto alle nuove dinamiche di mercato. "Solo con un monitoraggio esperto si possono anticipare le mosse necessarie, gestendo l’offerta in modo proattivo," conclude Galli.
Per restare competitivi, è quindi fondamentale che gli albergatori investano in formazione e sviluppo di competenze specialistiche, puntando su un revenue management che sappia trasformare l’incertezza climatica in un’opportunità di crescita.