Immagine di sfondo della pagina Canoni demaniali: la proroga non soddisfa gli operatori turistici balneari
23 dicembre 2005

L’ennesima proroga, questa volta al 30 giugno del 2006, diretta alla determinazione degli aumenti per i canoni di concessione demaniale, approvata oggi dal Consiglio dei Ministri, lascia perplessi e insoddisfatti i dirigenti della Federazione Italiana Balneari, Fiba – Confesercenti. “Avremmo preferito una soluzione definitiva sui canoni, in linea con le proposte avanzate già da due anni dalla nostra Federazione - afferma Renato Papagni, Presidente della Fiba - piuttosto che una ulteriore proroga che fa rimanere in sospeso, ancora una volta, gli operatori turistici balneari, senza alcuna certezza per il proprio futuro di imprenditori; senza la possibilità di poter prevedere degli investimenti diretti alla riqualificazione della propria offerta; senza la sicurezza di poter determinare i prezzi per la prossima stagione estiva”. “Quest’ultima e semplice proroga all’aumento del 300% dei canoni - continua Papagni - rappresenta dunque il fallimento della politica turistica di questo Governo che non è stato capace di trovare, in tutto questo periodo, una giusta sintesi ed una equa soluzione ai diversi problemi diretti al riordino complessivo del demanio turistico ed al rilancio del turismo balneare che, pur potendo assicurare allo Stato ed alle Regioni maggiori introiti finanziari, oltre a lavoro, sviluppo e benessere per tutti, continua a soffrire un processo di crisi che necessita di interventi mirati, non di eterni rinvii. “La nostra Federazione continuerà a lavorare per trovare i giusti rimedi a questa difficile e annosa situazione - conclude il Presidente della Fiba - cercando di avviare quel tavolo tecnico indispensabile per una soluzione sui canoni, condivisa e accettabile da tutti, ma riteniamo necessaria in futuro una diversa attenzione delle Istituzioni alle politiche turistiche del nostro Paese, se non si vuole veramente penalizzare l’attività balneare italiana, uno dei settori più rappresentativi dell’offerta turistica nazionale”.  

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