Immagine di sfondo della pagina Conclusa la mostra Giordania: l'alba del cristianesimo
28 marzo 2025


Si è conclusa il 23 marzo 2025, in Vaticano, la mostra “Giordania: l'alba del cristianesimo”, promossa sotto l’alto patrocinio di Sua Maestà il Re Abdallah II Ibn Al Hussein. Inaugurata il 31 gennaio, la mostra ha riscosso uno straordinario successo, attirando migliaia di visitatori da tutto il mondo, a conferma del crescente interesse internazionale per il profondo patrimonio religioso e storico della Giordania. Inizialmente prevista fino al 28 febbraio, l’esposizione è stata prorogata fino alla fine di marzo per far fronte all’elevato afflusso di pubblico e offrire a un numero ancora maggiore di persone l’opportunità di scoprire i tesori spirituali e culturali del Paese.

La mostra ha presentato una collezione di reperti rari che documentano tappe fondamentali della storia del cristianesimo in Giordania. Molti di questi oggetti sono stati esposti per la prima volta fuori dal territorio giordano, offrendo ai visitatori un’occasione unica per connettersi alle radici del cristianesimo e al ruolo della Giordania come sua culla. Le installazioni hanno posto l’accento sulla profondità spirituale dei luoghi sacri giordani, primo fra tutti il sito del battesimo di Gesù Cristo — Betania oltre il Giordano — considerato la culla del cristianesimo, dove Giovanni Battista battezzò Gesù e oggi riconosciuto come meta di pellegrinaggio anche dalla Santa Sede. L’allestimento ha offerto un’esperienza visiva e tematica intensa, raccontando un viaggio spirituale e storico che posiziona la Giordania come terra di profeti e crocevia di civiltà.

La Giordania è parte integrante della Terra Santa, e il suo ricco patrimonio religioso — sia islamico che cristiano — costituisce un elemento centrale dell’identità spirituale della regione. Questo lascito non si limita ai luoghi e monumenti sacri, ma incarna anche valori di convivenza, apertura e dialogo che da sempre caratterizzano il Paese. La mostra ha rappresentato un momento chiave per la promozione del turismo religioso in Giordania, che ospita cinque siti ufficialmente riconosciuti dal Vaticano come destinazioni di pellegrinaggio cristiano: Betania oltre il Giordano, il Monte Nebo, Mukawir, Nostra Signora della Montagna ad Anjara e Tel Mar Elias. La Giordania è inoltre uno dei pochi Paesi al mondo ad aver ricevuto la visita di quattro Pontefici: Paolo VI nel 1964, Giovanni Paolo II nel 2000, Benedetto XVI nel 2009 e Papa Francesco nel 2014 — un segno eloquente del suo rilievo spirituale nella geografia cristiana mondiale.

A sottolineare l’importanza dell’evento è stata anche la visita di Sua Maestà la Regina Rania Al Abdullah, la cui presenza ha testimoniato il costante sostegno della Famiglia Reale alla valorizzazione del ruolo della Giordania sulla scena internazionale e al suo impegno nella tutela dei luoghi santi e nella promozione del dialogo interreligioso. La Regina era accompagnata da Sua Eminenza il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, e dalla Prima Donna della Repubblica Italiana, Laura Mattarella — un’occasione che ha evidenziato il profondo apprezzamento per il contributo della Giordania all’armonia religiosa e alla custodia del patrimonio spirituale.

La mostra ha attratto un pubblico internazionale eterogeneo, composto da alte autorità religiose, politiche e culturali, oltre che da importanti testate giornalistiche globali che hanno dato ampio risalto all’iniziativa. I visitatori, provenienti da contesti diversi, hanno espresso grande apprezzamento per la qualità dell’esposizione e la ricchezza dei contenuti, considerandola una piattaforma d’eccellenza per il dialogo interreligioso e interculturale, e una finestra privilegiata sul ruolo unico della Giordania nella storia del cristianesimo.

La tempistica della mostra è stata altamente simbolica, coincidendo con l’Anno Santo del Giubileo indetto dalla Santa Sede — evento straordinario che si celebra ogni 25 anni — e con il 30º anniversario dell’instaurazione delle relazioni diplomatiche tra la Giordania e la Santa Sede. Questa concomitanza ha aggiunto ulteriore valore storico e spirituale all’iniziativa, rafforzandone il ruolo di ponte culturale e religioso tra Oriente e Occidente.

Sull’onda del successo riscosso, il Ministero del Turismo e delle Antichità e l’Ente del Turismo giordano hanno annunciato il lancio di un tour internazionale intitolato “Giordania: l'alba del cristianesimo – La mostra itinerante” che farà tappa in diversi Paesi europei, tra cui Francia, Portogallo e Grecia, oltre ad altri attualmente in fase di definizione. L’obiettivo è quello di valorizzare ulteriormente l’eredità cristiana della Giordania, incentivare il turismo religioso e promuovere il Regno come centro globale di pace e dialogo interreligioso.

Attraverso i suoi contenuti e il suo messaggio, la mostra ha riaffermato l’impegno costante della Giordania — sotto la guida di Sua Maestà il Re Abdallah II, Custode dei Luoghi Santi islamici e cristiani a Gerusalemme — a preservare e condividere con il mondo questo straordinario patrimonio religioso e umano, offrendo un esempio potente di convivenza e valori spirituali condivisi, da una terra che da sempre è fonte di messaggi divini e crocevia di civiltà.

Cerca