Immagine di sfondo della pagina Fiavet interviene sul ridimensionamento delle imprese nell’Enit-agenzia
20 febbraio 2008

“Non sono soddisfatto del poco o nulla fatto in due anni alla guida del Paese, l’ultimo atto del Governo Prodi potrebbe essere quello di sbloccare parte dei fondi destinati al turismo con un colpo di mano che gioverebbe a tutti e a tutto, meno che al turismo. Non perché non si debba fare. Anzi. Ma farlo in questo momento, con un Governo in smobilitazione e quindi senza la pienezza dei suoi poteri e soprattutto senza idee, si correrebbe il rischio di vedere vanificata anche questa iniziativa che, invece, merita l’attenzione di tutte le forze, pubbliche e private, interessate al raggiungimento dei precisi obiettivi”. E’ questo il commento del Presidente della Fiavet, Giuseppe Cassarà, alla notizia circolata in questi giorni circa la possibilità di una “moratoria” per l’utilizzo di quei 60 milioni di euro che il Governo uscente ha stanziato per il settore. “Mi rendo perfettamente conto - continua Cassarà - che quei fondi sono di vitale importanza per i destini di un settore che, purtroppo, presenta falle in tutte le sue componenti. Ma dopo tanto immobilismo vorrei sapere da che cosa, se non da motivi politici, è dettata tanta fretta. E perché non aspettare il nuovo Governo che verrà? L’esperienza mi suggerisce che ogni decisione presa in periodo elettorale è sempre contraria al suo reale fine. Le imprese non possono accettare questa soluzione anche perché la questione rischierebbe di risolversi in un ambito molto più limitato (Stato/Regioni) rispetto al suo reale scenario che vede le esigenze degli operatori prevalere su ogni altra ragione. Sarebbe l’ennesima conferma, continua il Presidente della Fiavet, delle divergenze (che nessuno sembra voler risolvere) esistenti fra gli umori della politica e le necessità di quanti questo settore supportano con investimenti e rischi personali. Ne è prova l’intenzione di ridurre il C.d.A. dell’Enit dopo neppure un mese dall’approvazione del nuovo Statuto dell’Agenzia. Invece di pensare a farla funzionare e a dotarla degli strumenti necessari atti allo scopo, si perde tempo in discussioni che hanno come fine soltanto quello di “snellirla” a discapito delle categorie interessate. Mi chiedo – conclude Cassarà - dove possa essere andata a finire la concertazione che pure era stata richiesta e condivisa. Dalla trasformazione dell’Enit in Agenzia e l’ingresso delle imprese nel C.d.A, ci si attendeva ben altro che non quello di un così repentino ridimensionamento del ruolo di quest’ultime”.

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