La svolta charter di Albastar
Albastar ha visto recentemente cambiare il suo assetto azionario. Alla sua guida ora c’è’ Fernando Aguado, che ha preso il posto Michael Harrington nella posizione di CEO. Il vettore con AOC spagnolo ora vede il maggiore azionista in Sherpa Capital. Ci saranno cambiamenti circa la tipologia di attività della compagnia aerea e saranno terminate le attività di linea. La decisione è stata giustificata dalla estrema competitività economica presente su questo mercato. Albastar continuerà solo nel mondo dei voli a domanda che va dai voli ad hoc, catene, ACMI e wetlease. E’ poi un ritorno agli inizi, quando per molto tempo il vettore aveva basato il suo business.Quella che viene confermata è la presenza nel mercato italiano. Tre dei cinque aerei resteranno di base a Bergamo e Milano Malpensa. Come è andato l’ultimo periodo e come sarà il domani ne abbiamo parlato in un' intervista al nuovo CEO Fernando Aguado.
Dr. Aguado, dopo tre anni dove il Covid-19 come è stato il 2022 per Albastar?
In generale si può parlare di un buon anno a livello di business, anche se la redditività dell'anno è stata penalizzata dal brusco aumento del costo del carburante e dall'aumento del prezzo del dollaro, in un contesto di elevata incertezza conseguente dalla guerra in Ucraina. Albastar è riuscita a mantenere tutta la propria struttura durante il Covid, il che le ha permesso di affrontare la ripresa nelle migliori condizioni e chiudere un buon anno nel 2022, tornando ai livelli di attività raggiunti prima della pandemia. In termini di volume, il mercato si è evoluto positivamente. Nel corso del 2022 abbiamo apprezzato come i consumatori abbiano dato priorità alla spesa legata alle esperienze e, in questo senso, i viaggi hanno riacquisito rilievo. È prevedibile che questo trend di consumi continuerà per i prossimi anni. A livello di ore di volo sono stati raggiunti quasi i livelli del 2019. Inoltre, è stata mantenuta la flotta di cinque Boeing 737-800 dedicati principalmente al business charter, ma con alcune attività di linea.
Cosa ci può dire circa l’odierna Albastar?
Nel mercato le aspettative per l'esercizio 2023 sono moderatamente ottimistiche e prevediamo una crescita rispetto all'esercizio 2022. Siamo certi che i viaggi continueranno ad essere una delle priorità dei consumatori e che, quindi, la domanda continuerà a crescere. Parlando nello specifico di Albastar, le aspettative sono molto incoraggianti. La compagnia conferma la propria flotta di cinque Boeing 737-800 con basi in Italia (Milano Malpensa e Bergamo Orio al Serio) e con il progetto di aumentare la propria presenza in Spagna, con la nuova base di Madrid mantenendo quella di Palma di Maiorca. Per quanto riguarda la tipologia di attività, la compagnia ha scelto di concentrarsi sui voli charter, abbandonando l'attività dei voli di linea. La forte domanda per l’attività charter a corto raggio ha fatto sì che, a metà febbraio, Albastar avesse già chiuso una cifra superiore all'80% del budget dell'anno, e le attese sono di chiudere l'anno con un fatturato vicino ai 100 milioni euro, che migliorerebbe significativamente i profitti del 2019.
Qual e’ l’attuale composizione azionaria del vettore?
Tra traguardi degni di nota a livello societario, vale la pena sottolineare l'ingresso come azionista di maggioranza della società spagnola di venture capital Sherpa Capital e l'ottenimento di finanziamenti da COFIDES. Queste iniezioni di fondi hanno permesso di migliorare la situazione finanziaria e aumentare la capacità di investimento per i prossimi anni.
Albastar continuerà a presidiare il mercato italiano, oppure ci sarà un cambio epocale e lo abbandonerà?
Albastar si definisce un'azienda mediterranea e la sua presenza in Italia e Spagna è strategica. Si tratta di due mercati in cui sia il turismo outbound che inbound giocano un ruolo di primo piano e due mercati in cui i nostri concorrenti hanno progressivamente ridotto la loro presenza. Inoltre, riteniamo che le nostre relazioni con i clienti in questi due mercati siano fondamentali per sostenere la solida ripresa dei volumi degli ultimi due anni.
Albastar continuerà a essere quell’aerolinea spagnola con un mix di voli di charter e attività di linea sul segmento leisure e etnici?
C'è grande concorrenza nel segmento dei voli di linea, molto competitivo nei costi e dove le economie di scala sono molto rilevanti. Non potendo Albastar offrire un'offerta competitiva, si è deciso di sospenderla. Stiamo infatti effettuando gli ultimi voli di linea per adempiere ai nostri contratti con le Autorità Regionali. Queste operazioni sono state fortemente penalizzate dal notevole aumento del prezzo del carburante e ci auguriamo di poter negoziare con le Autorità un indennizzo per minimizzare le perdite subite.
Quindi vi focalizzerete sul mercato dei voli a domanda e su quali segmenti?
La missione di Albastar è di essere la compagnia aerea partner per i clienti che cercano adattabilità, affidabilità e sicurezza, per i collegamenti di corto-medio raggio”. Tenendo presente questo, ci concentreremo su ciò che abbiamo sempre saputo fare bene e per il quale abbiamo un'organizzazione molto preparata, ovvero i voli charter/ on-demand.
Albastar continuerà a fare ACMI?
Albastar manterrà le attività ACMI in modo costante e complementare alle nostre attività charter.
Ci saranno novità sulla flotta, ci sono aggiornamenti?
Stiamo disegnando un piano quinquennale che contemplerà, tra l'altro, la strategia di rinnovamento della flotta che porteremo avanti nel prossimo triennio. Allo stesso modo, stiamo anche definendo di quale aumento della flotta avremo bisogno per coprire la suddetta crescente domanda di mercato.