Immagine di sfondo della pagina Il futuro di Milano Malpensa tra aperture e  nuovi voli
03 ottobre 2024

Con Andrea Tucci - direttore aviation business di SEA Aeroporti di Milano, ci riaggiorniamo a distanza di qualche mese per analizzare la situazione sul traffico di quasi fine estate 2024. In questo contesto, facciamo un focus sulle ultime aperture e sul nutrito numero di annunci, incluso il recente volo Milano-Boston di Delta Air Lines, che partirà durante la prossima estate.

Dott. Tucci, iniziamo proprio dalla Milano-Boston di Delta. Che cosa ci dice e quali sono le ricadute positive attese?

Delta diventa il più importante player per noi sugli Stati Uniti. È un vettore molto interessante; con Boston apriamo un nuovo gateway americano, un obiettivo che è sempre stato il mio pallino. Inoltre, si inserisce nella strategia dell'azienda di avere gateway sempre più distanti da Malpensa, rendendo i collegamenti più capillari e migliorando così la qualità del servizio. Ciò consente di raggiungere punti che prima non erano serviti, stimolando quindi il traffico. Delta, da questo punto di vista, ha tre importanti porte di ingresso: Atlanta, JFK (New York, ndr) con un doppio volo giornaliero e ora la novità di Boston, che è il primo porto di ingresso più vicino agli Stati Uniti.

L'apertura di Boston per Malpensa significa un network in crescita sugli Stati Uniti, sia per quest'anno che per il prossimo?

Se quest'anno è già cresciuto, è chiaro che Delta, con questa conferenza stampa, sta preparando il mercato per il nuovo collegamento. Boston è una rotta su cui stiamo lavorando da tempo e eravamo confidenti che prima o poi sarebbe stata aperta.

Perché?

Perché molte aziende corporate operano su quella destinazione, specialmente nel settore biotech e farmaceutico. Noi stessi, insieme a Milano&Partners, abbiamo effettuato investimenti di comunicazione sul mercato americano. Non voglio dire che questo sia l’unico fattore, ma certamente ha contribuito a un ritorno di interesse per questo investimento. Quindi, l’introduzione di un volo quadrisettimanale stagionale da parte di Delta è un viatico per una futura crescita, potenzialmente verso un volo giornaliero e poi annuale. Il traffico su Boston è giustificato sia per voli diretti che "beyond".

Quindi, è nel classico cliché della strategia Delta?

Sì, Delta opera in questo modo. Lo abbiamo visto con Atlanta e il secondo volo giornaliero da New York JFK, prima stagionale e poi annuale. Considerando le potenzialità del collegamento, anche Boston seguirà questa strada, basandomi sull’esperienza accumulata sia in compagnie aeree che in aeroporti.

In un'ottica di clientela business, si è consolidato il collegamento del vettore La Compagnie su New York?

Sì, anche considerando come Delta curi molto la qualità del servizio. È interessante notare che la clientela di alto livello del segmento business spende oltre 100.000 dollari all’anno. Questo rappresenta una novità significativa per il valore aggiunto che può portare alla città di Milano. Posso affermare che Milano è una fabbrica di traffico business. Tuttavia, con l'attuale valore del dollaro, lo sbilanciamento creato potrebbe portare a un minor valore del mercato italiano. Tuttavia, compagnie molto importanti contribuiscono a mercati equilibrati, dove la contribuzione è bilanciata tra le due sponde, eliminando di fatto il rischio di fluttuazioni esterne nel mondo del trasporto aereo. Milano, da questo punto di vista, è un mercato sempre molto resiliente per le destinazioni dei voli in arrivo e in partenza.

Oltre all'America, anche l'Asia sta giocando un ruolo molto importante per Malpensa nelle aperture di nuovi voli. Cosa ci dice del recentissimo Milano-Hanoi?

Sì, quella è stata una scelta fortemente voluta. Non è stata un’iniziativa da noi inventata; è sempre il vettore a decidere. Tutto è iniziato da un ampio studio del mercato e dei segmenti. Se posso permettermi, Milano è un grande mercato turistico, in particolare per l’outbound, dove le mete possono variare. Il ritorno ai voli giornalieri per la Thailandia dimostra che quello è un mercato in crescita. Vietnam Airlines ha colto questa esigenza. Tuttavia, c'è un aspetto molto importante...

Quale, ci dica?

...il tessuto imprenditoriale della Lombardia, che è di grande valore, promuove scambi e viaggi di tipo business, rafforzando le relazioni economiche. Abbiamo sempre collaborato con l’Ambasciata e la Camera di Commercio vietnamita per lanciare il volo, poiché sono partner con cui abbiamo effettuato analisi di mercato. Tutti gli eventi, come il 50° anniversario delle relazioni tra Italia e Vietnam, lo testimoniano, dai viaggi della Confindustria a quelli di altri imprenditori in Vietnam. È chiaro che l’interesse era già presente prima del lancio del volo. Attualmente, il collegamento è focalizzato su Hanoi, il che ci garantisce l’apertura di un nuovo hub sull’Indocina. Il passeggero che viaggerà su, o arriverà a Milano, avrà diverse opzioni di gateway e modelli di business. Questa rete è sicuramente ottimale. È il nostro lavoro, quello di migliorare la connettività del territorio.

Ci può dire qualcosa di più sul nuovo volo della All Nippon Airways su Tokyo?

Sì, quella non è propriamente una novità. La consideravamo già scontata; è stata solo una questione di tempistiche. È ovvio che il conflitto russo-ucraino pone delle sfide allo sviluppo di questo volo. Infatti, All Nippon si presenta ora con sole tre frequenze settimanali, ma riconosciamo loro un grande sforzo di investimento. Come sapete, non potendo sorvolare i cieli della Russia, il volo si allunga di due ore, e allungare un volo intercontinentale di due ore non è cosa da poco. Non ho dubbi sul fatto che avrà successo, poiché la domanda per il Giappone è molto forte. È interessante che si stia aprendo un collegamento su Haneda, l’aeroporto principale per ANA, che collega tutto il potenziale del Giappone. L’interesse per il Giappone è sotto gli occhi di tutti. Quando ero in Giappone, la contribuzione italiana era solo del 5%. Immagino che il futuro di questo volo sia quello di avere un mercato sempre più equilibrato, potenzialmente fino al 40% di traffico italiano come punto di origine verso il Giappone.

Come giustifica il fatto che Thai ora opera sempre di più con il grande Boeing 787-9 al posto del piccolo B787-8?

Qui ci sono questioni legate al raggiungimento del daily e alla massima capacità dell’aeromobile. È importante capire quando fare il salto a un doppio volo giornaliero, che significa dare una forte vocazione all'hub. Si tratta di una questione di crescita dell'hub in Thailandia e della sua rete successiva. È importante ricordare che Thai Airways è un vettore uscito dal loro Chapter 11, e la scelta di Milano testimonia il valore del mercato e l'impegno del team commerciale di SEA per l’apertura di questa rotta.

E per quanto riguarda la Cina?

Il 26 inaugureremo il volo su Xi'an, che rappresenta un ulteriore punto di apertura in Cina.

Quanti scali avete?

Se consideriamo la "large Cina" con Hong Kong e Taiwan, siamo a 12 scali serviti. Rispetto al 2019, si tratta di un salto quantico, frutto di un lavoro già svolto in precedenza e legato alla riapertura del bilaterale. È interessante notare come la riapertura del bilaterale abbia orientato il mercato verso investimenti prevalentemente a Milano, che è cresciuta molto più di altre destinazioni europee. Xi'an è un esperimento molto interessante, perché, grazie all'eliminazione del visto per la Cina, potrebbe riaccendere l'interesse turistico verso il paese. Xi'an è una città affascinante, punto di arrivo della Via della Seta, e oggi è un polo turistico molto interessante. E qui si ritorna a Milano, perché Milano è il primo motore del turismo in Italia. Voglio ricordare che Milano Malpensa è l'infrastruttura intercontinentale del Nord Italia.

Come sta andando e quali sono i numeri?

Noi raccogliamo il 40-45% del traffico da fuori regione, e un ulteriore aumento del portafoglio delle destinazioni contribuirà a questa crescita. È chiaro che stiamo cercando infrastrutture più interessanti, come un collegamento ferroviario ad alta velocità con la Stazione Centrale, che sarebbe un nodo fondamentale per il trasporto. Si tratta di un tema di infrastrutture e vincoli su cui si sta lavorando. Questo potrebbe dare una spinta alla vocazione intercontinentale di Malpensa.

Come è andata l'estate?

È stata meravigliosa. Tuttavia, l’estate per noi termina il 26 ottobre 2024, quindi potremo discutere ulteriormente di questo in futuro.

Milano Malpensa ha da tempo una strategia che include un portafoglio di destinazioni e vettori molto variegato. Non ha un hub carrier, ma questo le consente di offrire un’ampia e capillare gamma di opzioni, con una market share dei vettori assolutamente piccola e simile nei volumi commerciali per l’aeroporto.

Marco Finelli

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