Ryanair, operativo record da Genova
“Diamo oggi una notizia di valore anticiclico – ha esordito Maurizio Caviglia, Segretario Generale della Camera di Commercio di Genova – in quanto per una volta parliamo di una cosa positiva che va meglio del passato”.
Si tratta di Ryanair e del suo operativo nell’Aeroporto Cristoforo Colombo di Genova e le notizie in realtà sono due, l’una consequenziale all’altra: il traffico della compagnia aerea nello scalo genovese è cresciuto del 400% rispetto al periodo pre-covid (la compagnia nel 2017 operava con due sole rotte)) e le linee operate nell’inverno 2022-2023 da lunedì 3 ottobre diventeranno 13, di cui 5 nuove, e, fatto del tutto inconsueto, una in più rispetto all’estate.
“E’ un operativo record che prevede circa 60 voli settimanali – ha annunciato Mauro Bolla, Country Manager Italia di Ryanair – con le nuove rotte invernali per Cagliari, Dublino, Lamezia, Manchester e Vienna. E mentre altre compagnie riducono il proprio share e tagliano collegamenti, noi li implementiamo ovunque e su Genova ci poniamo l’obiettivo di raggiungere nel 2023 i 670 mila passeggeri trasportati.”
“Questi nuovi voli consentiranno ai liguri di raggiungere mete di grande interesse turistico e di business – ha affermato Piero Righi, Direttore Generale del Genova City Airport - ma anche a tanti viaggiatori italiani e stranieri di visitare la Liguria contribuendo in maniera significativa all’economia della regione anche in un’ottica di destagionalizzazione del turismo. Da considerare che Ryanair tra i vettori aerei è quello più in grado di sviluppare mercato, mentre per quanto riguarda i genovesi dobbiamo continuare a recuperare della domanda latente, visto che molti di loro viaggiano da altri scali.”
Bolla ha poi posto l’accento sugli investimenti della compagnia, che nonostante la congiuntura economica incerta ha messo già in servizio 75 nuovi Boeing 737 con altri 145 che andranno ad aggiungersi alla flotta di 500 aeromobili, e 90 di essi destinati alle 17 basi italiane, di cui anche Genova fa parte. I nuovi aerei hanno il 4% in più di posti offerti e riducono del 16% i consumi di carburante e quindi le emissioni di ossido di carbonio. Infine ha denunciato l’inopportunità della tassa regionale aeroportuale, il cui gettito finisce per la quasi totalità nelle casse dell’erario, la quale ad esempio su una tariffa promozionale di 19,99 € incide per ben 6,50 €, a detrimento dell’appetibilità e quindi dell’economia turistica.
Paolo Gassani