Safari Fly sulla Skeleton Coast: un'avventura dall'alto in Namibia
Il paesaggio della Skeleton Coast in Namibia è uno dei più luoghi più selvaggi e inospitali della Namibia: una lingua di sabbia larga 40 Km che si estende per circa 500 km racchiusa tra il deserto e le onde furiose dell’Atlantico.
La Skeleton Coast, chiamata così per i numerosi relitti di navi naufragate che punteggiano la sua costa è un luogo dove la natura si mostra nella sua forma più cruda e indomita: un deserto infinito, punteggiato da dune di sabbia dorata, si tuffa direttamente nelle gelide acque dell’Atlantico, creando uno scenario di colori e contrasti mozzafiato.
Il modo più comune ed esclusivo per esplorare questo angolo di deserto spoglio e inospitale è il Safari Fly.
Un’immersione totale in un mondo che, da terra, sarebbe impossibile esplorare nella sua interezza: un ambiente quasi lunare desolato costellato dalle piane di sale, i resti arrugginiti delle navi che nei tempo si sono arenate sulle coste namibiane per colpa di correnti e tempeste e rari e sporadici segni di vita, come le colonie di foche che si radunano sulle spiagge.
Mentre l’aereo si solleva, il paesaggio si dispiega in tutta la sua maestosità: dune giganti, canyon scolpiti dal vento, e, all’orizzonte, l’Oceano Atlantico che si infrange sulle spiagge deserte.
Il Fascino del Nulla
La Skeleton Coast è anche un luogo di miti e leggende. La costa è disseminata di relitti di navi, alcuni vecchi di secoli, altri relativamente recenti, testimoni silenziosi delle insidie nascoste di queste acque. Il relitto più famoso è quello della Eduard Bohlen, una nave tedesca che si arenò nel 1909 e che ora giace lontano dalla costa, sommersa dalle sabbie del deserto. Vedere questi relitti dall’alto, avvolti dal deserto, è un’esperienza quasi spettrale, un promemoria delle forze implacabili della natura.