Immagine di sfondo della pagina Wizz Air inaugura a Roma il nuovo centro di addestramento piloti: al via investimenti e crescita in Italia
18 ottobre 2024


Non c'è dubbio che Jozsef Varadi, Group CEO di Wizz Air, non manchi di energia. Lo ha dimostrato anche a Roma in occasione dell’inaugurazione del nuovo centro di addestramento piloti, il secondo per il vettore low-cost ungherese dopo quello di Budapest. Se oggi c'è soddisfazione, il settore del trasporto aereo resta sempre pieno di insidie: il prezzo del carburante, la guerra russo-ucraina, i problemi ai motori, la situazione in Medio Oriente che evolve costantemente, senza dimenticare le difficoltà quotidiane. Insomma, la vita di un Group CEO è sempre ricca di adrenalina. Nonostante gli impegni, Varadi ci ha concesso qualche minuto per una breve intervista.

Ci può parlare del nuovo centro di addestramento che ci state presentando?

Questo training center è fantastico e siamo molto orgogliosi. Per questo dobbiamo ringraziare Aeroporti di Roma per il grande lavoro svolto. Abbiamo visto questo complesso circa un anno fa, era inutilizzato da tempo, ma in poco tempo lo hanno ristrutturato e adattato a questo nuovo compito. Oggi è una struttura all'avanguardia per svolgere le nostre attività di addestramento in modo perfetto. Il centro è anche posizionato strategicamente, a poche decine di metri dal terminal 1. Credo sia un ottimo biglietto da visita per l'Italia, per l’aeroporto di Roma Fiumicino e per Wizz Air. Qui abbiamo il nostro fulcro strategico per le operazioni in Italia, con metà della nostra flotta italiana basata proprio a Roma. Siamo molto soddisfatti del successo commerciale e del rapporto con i consumatori italiani. Questo è il momento giusto per investire ulteriormente nel Paese e nelle nostre basi, in previsione di una crescita futura, con nuove rotte e ulteriori sviluppi. Fiumicino è uno dei pilastri fondamentali della nostra strategia in Italia.

Dove avviene l’addestramento dei piloti, oltre a Roma?

Sei anni fa abbiamo aperto un centro simile a Budapest, ma quello di Roma è più avanzato, con due simulatori FFS di ultima generazione e un terzo in arrivo l’anno prossimo. I simulatori a Budapest saranno aggiornati a questo standard. È un'attività che svolgiamo solo per noi, non per altri vettori.

Oltre all’addestramento dei piloti, quali sono i prossimi obiettivi?

Il prossimo step qui a Roma sarà l'addestramento degli assistenti di volo e, in futuro, forse anche della manutenzione. Procediamo passo dopo passo.

Quali scenari vede per Roma e il mercato italiano?

Roma è un mercato in cui vogliamo crescere ulteriormente. Oggi abbiamo 13 aerei basati qui, ma vogliamo aumentare il numero di rotte, anche sul lungo raggio con l'A321XLR. Lo stesso vale per altri aeroporti italiani, dove intendiamo incrementare la nostra quota di mercato.

Qual è la dimensione della vostra crescita in Italia?

Attualmente abbiamo oltre il 10% del mercato italiano con 26 aerei basati, di cui 13 a Roma. In futuro puntiamo a raggiungere il 20%.

Quali miglioramenti state implementando per migliorare l’esperienza dei passeggeri?

Questo centro di addestramento ne è un esempio, con tecnologie di ultima generazione. Anche i nostri aerei, come l’A321neo, rappresentano il meglio della tecnologia disponibile: è l'aereo più avanzato e ecologico grazie alle sue basse emissioni, oltre a offrire il costo per posto più basso. Siamo un'azienda altamente innovativa e stiamo migliorando costantemente ogni aspetto dell’esperienza dei nostri passeggeri.

Qual è la situazione legata ai problemi dei motori GTF?

È una situazione complessa che ci sta colpendo duramente. Attualmente abbiamo 43 aerei fermi per le ispezioni tecniche richieste. Questo problema ci ha costretti a mantenere una capacità stabile nel 2024, senza poter crescere.

Cosa accadrà nel futuro?

Nel 2025 inizieremo a ricevere nuovi aerei e torneremo a crescere in termini di capacità. Tuttavia, il problema dei motori GTF ci accompagnerà fino alla fine del 2026 o all’inizio del 2027, quando sarà risolto definitivamente.

Quali motori devono essere sottoposti a ispezione?

Anche i motori ricevuti fino a maggio di quest’anno dovranno essere verificati. Questo processo ci bloccherà per almeno un anno dall'inizio delle ispezioni, quindi ci aspettiamo di essere colpiti da questo problema per almeno altri due anni.

Quali scenari vede per Wizz Air in Europa?

Il nostro modello di business si basa sul punto a punto tra aeroporti, offrendo la massima efficienza e tariffe basse. Non siamo interessati alle fusioni e acquisizioni tra le compagnie tradizionali, come nel caso di SAS con Air France-KLM o Lufthansa con ITA Airways. Noi continuiamo per la nostra strada, stimolando il mercato con capacità a costi molto bassi e crescita organica.

Cosa significa per voi crescita organica?

Gestiamo il nostro modello in maniera completamente organica, senza acquisizioni o fusioni. Ci concentriamo sull’introduzione di nuove rotte e servizi per trasportare passeggeri da A a B nel modo più efficiente possibile.

Ritiene che ci sia bisogno di un cielo unico europeo?

Il cielo unico europeo è un’opportunità. Wizz Air ne sta già beneficiando e speriamo che si espanda ulteriormente, includendo altri paesi. Siamo sostenitori convinti del cielo unico, poiché ridurrebbe la burocrazia e snellirebbe i processi, a vantaggio di tutti.

Quali sono le implicazioni commerciali dei conflitti in Russia, Ucraina e Medio Oriente?

La guerra tra Russia e Ucraina ci ha colpito, ma in maniera non significativa poiché avevamo già ridotto la capacità durante il Covid. Ovviamente abbiamo perso una fetta di traffico e di profitti, ma contiamo di riprendere le operazioni quando sarà possibile. Per quanto riguarda il Medio Oriente, operiamo su Israele, Giordania ed Egitto, con continui aggiustamenti a livello operativo e commerciale per garantire la sicurezza dei passeggeri e degli equipaggi.

Dove baserete i nuovi aerei della flotta?

Abbiamo 33 basi in 16 paesi e continueremo a espanderci in questi mercati. L’80% della nostra crescita avviene in mercati esistenti, dove aumentiamo rotte e frequenze, mentre solo il 20% proviene da nuovi mercati.

Considerate lo sviluppo del traffico in India per nuove rotte a lungo raggio con l’A321XLR?

Sì, siamo interessati. Stiamo lavorando per ottenere i diritti di traffico e confermiamo il nostro interesse, anche se ci sono ancora molte complessità da risolvere.

Marco Finelli

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