Immagine di sfondo della pagina A rischio chiusura l’ostello della Gioventù di Roma.  Una conferenza stampa a Roma il 27 febbraio  per chiarire la vicenda
26 febbraio 2008

L’Ostello della Gioventù di Roma “Aldo Franco Pessina“, l’unico della capitale aderente alla rete italiana dell’A.I.G. (Associazione italiana Alberghi per la Gioventù) ed internazionale della I.Y.H.F. (International Youth Hostels Federation) da oltre trent’anni ubicato presso l’ex Foresteria Sud del Parco del Foro Italico, di proprietà del Demanio dello Stato, ora in usufrutto trentennale alla “Coni Servizi S.p.A”, rischia di chiudere.L’A.I.G., parte direttamente interessata, coi suoi 30 dipendenti in servizio al Foro Italico, ha indetto una conferenza stampa per mercoledì prossimo, 27 febbraio, ore 11.30, negli uffici romani dell’Associazione, in Via Cavour 44 per chiarire i termini della vicenda, e soprattutto l’opportunità di una soluzione concertata per il rilancio della funzione dell’Ostello e la definizione delle connesse problematiche logistico-operative, in una visione integrata con la politica in materia di turismo sociale e giovanile del Comune di Roma e delle altre Istituzioni territoriali interessate. Questo Ostello, unico della capitale, appartenente al grande network degli Ostelli italiani (120) e mondiali (oltre 5.000), registra mediamente 90 mila presenze l’anno, di cui l’85% composto di stranieri (50% provenienti da Paesi europei e il restante 35% da oltreoceano: Australia, Giappone, America, Canada in particolare). E’ da sempre luogo di ospitalità e di incontro pacifico e paritario di giovani e meno giovani appartenenti a tutte le culture e razze. In confronto ad altre Capitali europee la città di Roma continua ad essere però sottodimensionata rispetto alla domanda del turismo sociale e giovanile, ed è anche per questo motivo che appare necessario ed urgente un intervento degli attori impegnati nelle politiche giovanili e sociali a Roma e nel Lazio, per rilanciare l’indispensabile e insostituibile ruolo dell’Ostello Internazionale del Foro Italico. “Non si conoscono le ragioni che inducono il Coni ad assumere una decisione così drastica e grave, cui non esistono, a quanto è dato sapere, alternative valide e concrete, e viene allora da interrogarsi sulla latitanza, almeno finora, di quasi tutti gli organismi pubblici preposti all’organizzazione e soprattutto allo sviluppo del turismo di Roma e del Lazio- si chiedono le associazioni coinvolte.

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