Lanzarote, l’isola sostenibile
Nel 2023 Lanzarote, che sarà sponsor dell'evento Spain Talks, ha festeggiato i 30 anni dal riconoscimento come prima Riserva della Biosfera da parte dell'UNESCO. Il delicato equilibrio tra uomo e natura ha caratterizzato e caratterizza tuttora Lanzarote: se il clima semidesertico è sicuramente un vantaggio per il turismo, è sempre stata anche una sfida per gli abitanti dell’isola, tradizionalmente agricoltori, che hanno saputo adattarsi e far tesoro delle ceneri vulcaniche. Lanzarote, come Riserva della Biosfera, è simbolo di resilienza, adattabilità ed equilibrio con il territorio.
Sull’argomento abbiamo intervistato Héctor Fernández Manchado, CEO Turismo Lanzarote.
Cosa rende Lanzarote una destinazione sostenibile?
La conservazione e la protezione del nostro paesaggio ci definisce destinazione sostenibili fin dalla fine degli anni Settanta. Nel corso degli anni Lanzarote è diventata sempre più un punto di riferimento per il turismo sostenibile grazie a una combinazione di politiche ambientali, pratiche di sviluppo e alla cultura della conservazione radicata negli abitanti dell’isola. Da quando è stata dichiarata Riserva della Biosfera dell'UNESCO, sono stati messi in atto diversi programmi per proteggere e rigenerare i nostri fragili ecosistemi, come ad esempio la Riserva Marina dell'Isola di La Graciosa e degli Isolotti Settentrionali di Lanzarote, una delle più grandi d'Europa, una zona di protezione della pesca in cui le attività sono limitate al fine di proteggere gli habitat e le comunità marine; o il paesaggio protetto di La Geria, la nostra regione vinicola. La nostra principale attrazione turistica, l'area di Timanfaya, è un parco nazionale la cui gestione bilancia la presenza di visitatori con le esigenze di conservazione dell'area. Essere una destinazione sostenibile significa anche essere consapevoli dei limiti del proprio territorio, ed affrontarne le sfide. Ad esempio, per quanto riguarda la produzione e l'utilizzo di acqua ed energia, ci sono alcuni progetti locali da sottolineare. Il parco eolico di Punta Grande o il parco solare di Teguise sono fondamentali per ridurre la nostra dipendenza dai combustibili fossili, e il nostro impianto di desalinizzazione è costantemente oggetto di aggiornamenti e lavori di ripristino. Comuni come Tías stanno anche esplorando metodi alternativi per riutilizzare le acque reflue per l'irrigazione. Essere una destinazione sostenibile significa però anche avere una società (abitanti e turisti) sensibile, consapevole dell'impatto sul territorio e coinvolta nella sua conservazione. Diversi attori e istituzioni, pubblici e privati, lavorano per diffondere i valori ambientali dell'isola e le sue esigenze di conservazione. La Fundación César Manrique, ad esempio, continua a stimolare il dibattito su temi quali il turismo di qualità, la necessità di una regolamentazione, ecc. Lo stesso ente turistico di Lanzarote è sempre a favore di modi di viaggiare più consapevoli e della promozione di attività a basso impatto sull'isola, e questa agenda è presente in tutte le nostre attività di marketing. In sintesi, la sostenibilità a Lanzarote implica una certa “cultura del limite”, una conoscenza del territorio e della sua fragilità, in costante ricerca di un equilibrio tra conservazione dell'ambiente e attività umana. Proprio come i contadini di La Geria hanno imparato a riportare la vita in una terra arida e quasi priva di acqua, noi dobbiamo osservare e capire il luogo in cui viviamo e come interagiamo con esso, cercando di trovare un'armonia. La cultura del limite è stata un’idea introdotta da César Manrique negli anni '60 e '70 nella sua instancabile lotta contro lo sviluppo incontrollato dell'isola, e la società di Lanzarote l'ha fatta propria. È una parte fondamentale della nostra identità che ha reso possibili tappe fondamentali come il Piano Insulare di Pianificazione Territoriale, approvato nel 1991, che ha portato alla declassificazione di oltre 200.000 posti letto turistici. Questo piano ha posto le basi della modalità di turismo sostenibile, ancora oggi viva e vibrante, sperimentata da César Manrique decenni prima.
È possibile girare l'isola in maniera completamente sostenibile?
Assolutamente sì. Lanzarote è un'isola quasi totalmente in piano, gli unici rilievi sono i crateri. Abbiamo investito molto in piste ciclabili che collegano la maggior parte dei punti di riferimento, dei centri abitati e dei punti di interesse dell'isola, incoraggiando i visitatori, ma anche la popolazione locale, a utilizzarle. Le piste ciclabili sono ben segnalate e progettate per garantire la sicurezza dei ciclisti, con separatori fisici in alcune aree e una segnaletica chiara. Uno degli itinerari più popolari è quello che parte da Arrecife ed arriva a Puerto del Carmen, correndo lungo la costa e passando per Playa del Reducto, l'aeroporto di Lanzarote e Matagorda. Un altro percorso eccezionale collega Costa Teguise ad Arrecife, offrendo ampi panorami sul mare e molti punti di accesso a spiagge e calette. A sud, il percorso da Playa Blanca al faro di Pechiguera offre viste panoramiche sull'oceano. La regione vinicola di La Geria, sebbene non servita da una pista ciclabile ad hoc, è popolare per i suoi paesaggi unici e le cantine locali.
Anche la gastronomia, grazie ad una tradizione agricola tanto particolare, si può definire sostenibile?
L'autosufficienza alimentare è una tematica cara all'arcipelago da molto tempo; ad oggi abbiamo capito che è fondamentale garantire la produzione locale se vogliamo ridurre la nostra dipendenza dall'esterno. Lanzarote è un'isola con una lunga storia agricola, nonostante le condizioni ambientali apparentemente ostili, e questo è un aspetto che può, e deve, essere comunicato e trasferito all'industria turistica. Fortunatamente, l'industria sta progressivamente includendo sempre più prodotti di origine locale nelle sue proposte F&B, e la domanda e l'apprezzamento dei visitatori sono in aumento. Un contatto più diretto con i produttori e la produzione apre anche nuove opportunità nel turismo ancora da esplorare. Il programma governativo dell'isola “Saborea Lanzarote” è nato con questo intento, creando una piattaforma per comunicare e promuovere le nostre tradizioni alimentari, riflettere sulle nostre abitudini e riunire produttori, ristoratori, popolazione locale e visitatori per diffondere la qualità dei nostri prodotti. Incoraggiando il consumo di prodotti locali e di stagione, si riduce l'impronta di carbonio associata al trasporto degli alimenti. Inoltre, i produttori locali sono incoraggiati a preservare i metodi tradizionali di coltivazione e pesca che hanno un basso impatto ambientale, aprendosi al contempo a nuovi processi e tecnologie che possono ottimizzare la produzione alimentare in modo sensato ed equilibrato. Il cibo e la nutrizione sono temi al centro del dibattito oggi e sono beni immateriali fondamentali per le destinazioni turistiche, per cui è necessario valorizzarli e magari adattare le nostre abitudini, essendo più consapevoli delle sue numerose implicazioni.
Sostenibilità significa anche accessibilità. Come si posiziona Lanzarote in merito?
L'accessibilità è un concetto ampio e senza dubbio una delle tematiche più urgenti per le destinazioni oggi, in quanto è direttamente collegata allo sviluppo turistico. Per Lanzarote, garantire che ognuno dei nostri visitatori, indipendentemente dalle loro capacità fisiche o mentali, possa godere appieno dell'isola è fondamentale se vogliamo lavorare per la qualità e l'eccellenza. Questo impegno per l'accessibilità universale è direttamente collegato al programma Smart Tourism Destination, un'iniziativa della Segreteria di Stato spagnola per il Turismo (SETUR) che viene attuata localmente a Lanzarote dal suo ente turistico, SPEL - Turismo Lanzarote, in coordinamento con le autorità locali. Il modello si concentra su innovazione, tecnologia, sostenibilità e accessibilità, cercando di migliorare l'esperienza turistica in modo completo. Lanzarote ha fatto progressi nella creazione di infrastrutture accessibili, dalle spiagge attrezzate con passerelle e sedie anfibie a percorsi e sentieri adattati, facilitando così l'accesso alle meraviglie naturali dell'isola. Inoltre, sono state sviluppate app e piattaforme digitali per fornire informazioni dettagliate sull'accessibilità dei diversi punti di interesse, migliorando la pianificazione e la mobilità dei visitatori. Questo approccio inclusivo non solo amplifica la domanda turistica, ma contribuisce anche all'immagine dell'isola come destinazione turistica qualificata.