Immagine di sfondo della pagina CleanBnB continua a crescere
11 aprile 2025


Il mercato degli affitti brevi cambia pelle. Dopo anni di crescita impetuosa e accesso facilitato per piccoli proprietari e operatori improvvisati, il comparto imbocca la strada della maturità. A emergere è una selezione naturale che premia modelli gestionali professionali, sostenibili e capaci di generare valore sul lungo periodo.

A raccontarlo è Francesco Zorgno, presidente di CleanBnB, il più grande operatore italiano specializzato negli affitti brevi, secondo cui “abbiamo superato l’era della corsa verso un numero sempre maggiore di case online. Oggi il valore sta nella vera capacità di gestire tanti soggiorni e massimizzare l’utilizzo di ogni singola proprietà, nella sostenibilità economica e sociale del modello e nella capacità di offrire un servizio professionale”.

Una visione che si riflette nei trend rilevati in occasione della Pasqua 2025, periodo che ha segnato una svolta significativa per il turismo nazionale. Il mercato continua a crescere, ma cambia ritmo: i viaggiatori mostrano una netta preferenza per lo slow travel, con soggiorni in borghi, aree rurali e destinazioni fuori dalle rotte turistiche tradizionali. Le città d’arte, spesso al centro di dibattiti sul sovraffollamento, sembrano aver raggiunto un punto di equilibrio, mentre si affermano mete meno battute ma ricche di autenticità.

“Stiamo assistendo a un cambio di paradigma – osserva Zorgno – che premia le destinazioni minori e distribuisce i benefici del turismo su un territorio più ampio. È una dinamica positiva anche per il patrimonio immobiliare: i soggiorni in appartamenti o case spesso si concentrano in immobili altrimenti vuoti o soggetti a degrado”.

I numeri di CleanBnB confermano questa evoluzione. Nel primo trimestre del 2025 l’operatore ha gestito oltre 22.300 soggiorni, in crescita del 13% rispetto all’anno precedente, con un gross booking che ha superato i 7,44 milioni di euro. Una performance che, sottolinea Zorgno, “dimostra ancora una volta come il nostro modello professionale e sostenibile sia la chiave giusta per valorizzare gli interessi di proprietari e amministrazioni locali”.

Il profilo del viaggiatore che sceglie l’affitto breve è cambiato. Non si accontenta più di una sistemazione generica e low cost, ma pretende un’accoglienza curata, processi fluidi e standard elevati. “Anche chi sceglie un appartamento vuole chiarezza, velocità, pulizia, assistenza – spiega Zorgno – e tutto questo non può più essere garantito da un approccio amatoriale”.

Accanto al cambiamento della domanda, evolve anche il rapporto con i territori. Dopo anni di pregiudizi e contrapposizioni, molte amministrazioni locali iniziano a vedere negli affitti brevi un’opportunità, purché gestiti con trasparenza e professionalità. “I problemi nascono dove manca il controllo – commenta Zorgno – non dove ci sono regole e operatori seri. Le amministrazioni che hanno scelto il dialogo oggi vedono risultati concreti in termini di attrattività e rigenerazione urbana”.

Le dinamiche stagionali, un tempo legate esclusivamente ai picchi estivi o ai grandi eventi, mostrano oggi un’evoluzione verso una domanda più distribuita e meno prevedibile. La flessibilità e la capacità di adattamento diventano requisiti essenziali per chi opera nel settore. “Siamo in un’epoca in cui si viaggia più spesso, per motivi diversi, e si cercano soluzioni affidabili in ogni periodo dell’anno”, osserva Zorgno.

Il turismo italiano si sta riscrivendo. È meno stagionale, più autentico e distribuito. E in questo contesto, gli affitti brevi possono rappresentare una leva importante, a patto che siano gestiti con consapevolezza. “Il tempo della rendita facile è finito – conclude Zorgno –. Oggi vince chi costruisce valore. Per i viaggiatori, per i proprietari, per i territori. Ed è una buona notizia per tutti”.

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