Idee per Viaggiare: 30 anni di visione, crescita e nuove sfide
Idee per Viaggiare celebra 30 anni con una struttura solida, investimenti sul futuro e un importante passaggio generazionale già in atto.
30 candeline sulla torta, uno staff composto da 170, un’imminente ‘Unconvention’ con 21 fam trip in partenza e oltre 300 agenti di viaggio coinvolti. Sono i numeri che oggi raccontano il passato, il presente e il futuro di Idee per Viaggiare. Un’azienda che fa della condivisione la propria filosofia, che crede e coinvolge le persone che operano quotidianamente in azienda e che continua a crescere e investire. “Il Danilo ragazzo di 30 anni fa mai avrebbe creduto di arrivare a un tale traguardo in questo modo: con una realtà economicamente sana con pochissimo turnover”, racconta Danilo Curzi, CEO di Idee per Viaggiare. “Adesso è tempo di guardare al cambiamento, un’evoluzione che stiamo già affrontando con una prima fase che è stata di digitalizzazione dell’azienda, e che andrà avanti con un secondo step in cui l’upgrade tecnologico ci supporterà nel governare dati e tempo”.
Parallelamente, il tour operator comincia a seminare il terreno in vista del domani. Un passaggio di testimone che dovrà accadere nel prossimo futuro, con un orizzonte sul 2028/2029. “Chi ha fondato Idee per Viaggiare, me compreso”, prosegue Curzi, “nonostante l’energia non manchi, ha ormai un’età tale per cui diventa importante pensare a un ricambio generazionale”. E così, l’attenzione è in particolare su alcune persone che raccolgono volentieri gli insegnamenti dei senior, che fanno della storia di Idee per Viaggiare e della conoscenza del prodotto lo strumento chiave per divenire cuore e anima del tour operator nei prossimi anni. “Stiamo trasferendo know-how all’interno dell’azienda e lavoriamo con i piedi per terra su ciò che abbiamo attualmente”, aggiunge. “Il salto da ruolo manageriale a imprenditoriale è complesso, ma la strada che stiamo tracciando ci sta già dando le dovute soddisfazioni”.
Numeri record, destinazioni top e nuove scommesse
Nessuna intenzione di pavoneggiarsi, Curzi ci tiene a ribadirlo. Eppure, eccetto l’anno e mezzo della pandemia, nella storia di Idee per Viaggiare non c’è mai stato un esercizio archiviato con un meno davanti.
“Il 2024 si è chiuso con numeri importantissimi, con alcune conferme e persino dei miglioramenti”, spiega il CEO. “A ottobre 2024 abbiamo raggiunto 112 milioni di euro di fatturato e un volume d’affari leggermente superiore ai 150 milioni, per il 2025 stimiamo un giro d’affari di 160 milioni di euro”.
Il tour operator ha registrato cifre quanto mai incoraggianti sulle principali destinazioni come Mauritius e Seychelles, benissimo gli Stati Uniti che non solo non risentono dell’effetto Trump ma, in termini numerici, restano saldi in prima destinazione. Secondo posto per il Giappone, e poi le Maldive subito a seguire. “Noi proponiamo delle Maldive poco commerciali puntando a una fascia medio-alta che vendiamo tutto l’anno”, commenta Curzi. “Negli ultimi anni abbiamo siglato due contratti per delle esclusive sul mercato italiano e quest’anno, con il Lily Beach Resort & Spa, che che si aggiunge al Sun Siyam Iru Veli, abbiamo realizzato un sogno”.
La Cina resta in ascesa, da combinare talvolta con un’estensione mare in Thailandia o alle Maldive, in casa Idee per Viaggiare è sempre sold out. Un risultato sopra ogni aspettativa che giunge dopo l’acquisizione del marchio Chinasia. “Era una realtà che stava morendo e che adesso, invece rappresenta la nostra quinta forza con un 2024 che ci ha permesso di far viaggiare quasi 1.500 clienti”.
Lieve flessione sugli Emirati Arabi in quanto divenuta una meta facilmente acquistabile in modalità fai-da-te (sebbene Curzi non nasconda il suo pensiero: “Un conto è saperla prenotare, un conto è conoscerla…”). A sorpresa, sebbene ancora con cifre modeste, aumenta la richiesta sul Vietnam e in generale su tutto l’Oriente.
“Da Pasqua al Primo Maggio abbiamo oltre 2.500 persone che andranno fuori Europa”, evidenzia. “Ci siamo persino domandati se quello che stiamo vivendo adesso sia una sostituzione dell’estate, eppure i dati sulle prenotazioni di luglio e agosto ci dicono che siamo in crescita. Cosa occorre fare? Bisogna stuzzicare la domanda e mantenere un rapporto frizzante con le agenzie. Serve essere bravi e veloci nel proporre un buon prodotto, in modo flessibile e in poco tempo”.
Sfide nei cieli: il nodo voli tra costi e rigidità
L’anno di Idee per Viaggiare procede, dunque, secondo la tabella di marcia. E se proprio si volesse individuare una criticità, questa riguarda gli aumenti sui costi dei voli. Un problema che non tocca il singolo tour operator ma l’intero settore. Che poi la domanda resti alta, è un altro discorso ma Curzi va dritto al punto: “I vettori hanno irrigidito le policy”, chiarisce. “Secondo una nostra analisi condivisa anche con i colleghi di altri tour operator, sono sicuramente aumentati i prezzi ma parallelamente le compagnie aeree ci costringono a lavorare con tempi sempre più stretti e con minore flessibilità”. Un interrogativo, allora, per il CEO sorge spontaneo. “I vettori credono ancora nel tour operating? Perché – conclude – la logica imporrebbe un potenziamento e un perfezionamento dei rapporti tra t.o. e compagnie aeree, un do ut des trasparente. Al contrario, le regole sono sempre più dure, le penali più alte e tutto questo nonostante tu sia un partner che magari, nel corso dell’anno, ha generato per loro milioni di euro”.
Gaia Guarino