Immagine di sfondo della pagina Il Cts boicotta i viaggi organizzati in Birmania. “ Il turismo, in questo caso,  non è una leva di sviluppo”. Invito ai to a fare lo stesso
01 ottobre 2007

Il Centro Turistico Studentesco e Giovanile comunica di boicottare i viaggi organizzati in Birmania. “Lo facciamo dal 1998 ma oggi sentiamo l’esigenza di ribadire con forza il messaggio di totale ed assoluta denuncia nei confronti della violazione dei diritti umani legata a doppio filo all’industria turistica birmana, i cui ricavi vengono utilizzati per sostenere economicamente la giunta militare da anni illegalmente al potere”. “NO al turismo dei pacchetti organizzati che alimentano direttamente le tasche del regime militare- recita la nota stampa del Cts- e NO alle infrastrutture turistiche costruite con i lavori forzati. Il boicottaggio turistico è una scelta doverosa in quanto il flusso della moneta straniera viene controllato ed utilizzato esclusivamente dal governo. Le ferrovie, così come le linee aeree, i musei, le pagode, gli alberghi di lusso e quelli più piccoli, sono praticamente nelle mani dei militari fedeli al governo. La maggior parte della popolazione è esclusa dai benefici che apporta il flusso della moneta straniera; la pratica del lavoro forzato e’ strettamente legata all’industria turistica. Il boicottaggio del turismo in Birmania non intende isolare il paese e tantomeno le popolazioni locali, ma accogliere l’invito dell’opposizione che individua nel turismo non una leva di sviluppo per la Birmania e per le comunità locali ma un importante strumento di finanziamento e, in definitiva, di oppressione per la popolazione”. Il Cts, ribadendo questa scelta, lancia un appello agli altri operatori del settore affinché facciano la stessa cosa.

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