Immagine di sfondo della pagina Il Kenya secondo African Explorer
11 gennaio 2010

African Explorer scende in campo per sfidare il mercato su una delle sue destinazioni storiche, il Kenya. “Voglio che passi un messaggio chiaro e definitivo e che le mie parole vengano recepite nel modo corretto da tutti, agenti di viaggio e competitor – così esordisce Alessandro Simonetti, titolare African Explorer – con oltre 30 anni di esperienza sul territorio keniota, rapporti ormai consolidati con operatori inbound locali e land services, con itinerari provati, selezionati, affinati anno dopo anno, mi sento nel giusto se affermo che il nostro è, a parità di servizi, il prodotto Kenya più competitivo sul mercato. Invito gli agenti di viaggio a controllare con cura e attenzione le tariffe pubblicate da noi e dai nostri più diretti competitors. Le nostre sono quote che includono tutto, chiare e precise. Non nascondiamo nulla e non facciamo trovare brutte sorprese all’atto della compilazione del preventivo finale per il cliente. Includiamo Park fee, molto costosi in Kenya, che altri non includono e altre voci importanti. Così, sulla carta, ad una prima e superficiale esplorazione, African Explorer risulta essere di 200 o 300 euro più caro su un tour Kenya classico quando, in realtà, il nostro è praticamente un prezzo finale cui vanno solo aggiunte le quote di iscrizione e le assicurazioni. Gli altri hanno invece, molte quote escluse e un prezzo che va via via a salire quando si compila la proposta finale, quando, ormai, è troppo tardi per accorgersi di questa importante differenza. La scelta è già stata fatta e non si va più indietro a fare confronti con quanto e chi si è escluso”. Due le motivazioni dello sfogo di Simonetti, il desiderio di non essere considerato troppo caro sulla destinazione e la necessità di correggere il tiro di quanti considerano il Kenya una destinazione cheap e di massa, “il Kenya - conclude Simonetti - è un Paese intenso, ricco, incredibile. E’ la vera Africa degli animali. Ha strutture di alto livello, ambienti naturali unici e ancora vergini. E’ un luogo che va rispettato, tutelato, conservato e non è facendo dumping sul mercato o costruendoci sopra un’immagine da meta facile e low cost che lo si può aiutare”.

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