Il Perù spinge sulla sostenibilità
Perù goes green, il nuovo percorso sostenibile si snoda attraverso due progetti: Machupicchu Carbon free, prima attrazione turistica al mondo a emissioni zero e il progetto Bosque de Las Nuwas, presentati da Joan Barrena, direttore di PrompPerù Italia nel corso di un viaggio-stampa virtuale.
Machupicchu è la prima meraviglia del mondo moderno certificata come Carbon Neutral, coerente con le grandi sfide climatiche del pianeta. Dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità nel 1983, grazie ad un’alleanza strategica fra attori pubblici e privati ha ottenuto la certificazione dalla Green Initiative come prima destinazione turistica al mondo a zero emissioni di carbonio con l’ambizioso programma di sviluppo sostenibile MP Carbon Neutral che porterà Machupicchu a ridurre le emissioni di carbonio del 45% entro il 2030 e a raggiungere le cosiddette emissioni nette zero (o neutralità carbonica) entro il 2050, secondo le linee guida dell’Accordo di Parigi. Numerose le iniziative promosse: l’installazione dell’unico impianto di trattamento dei rifiuti organici del Paese, l’avvio di un impianto di trasformazione del petrolio che produce biodiesel e glicerina da oli vegetali e il processo di riforestazione con la distribuzione di un milione di alberi di specie originarie della zona. Previsto entro il 15 maggio 2022 la fine del ciclo di lavoro, dopo la convalida e il riconoscimento dell’United Nations Climate. Nel progetto è determinante il ruolo di Inkaterra, la società eco-sostenibile guidata da Josè Koechlin, fondatore e Presidente, pioniere dell’ecoturismo e dello sviluppo sostenibile in Perù. “Questo risultato eccezionale è la conferma degli sforzi di 46 anni di lavoro di Inkaterra, che mettono la ricerca scientifica, la conservazione della biodiversità e la sostenibilità al centro della nostra attività” ha dichiarato Koechlin.
Il secondo progetto è invece il riscatto di 70 donne della comunità nativa di Shampuyacu, situata nel sottobacino Alto Mayo, una delle regioni più biodiverse del Perù, ai piedi delle Ande che scendono verso l’Amazzonia. Le donne di Shampuyacu sono le protettrici della foresta di Nuwas, nove ettari di terra dove le loro nonne hanno insegnato a coltivare le piante, riconoscerle e prepararle per curare varie malattie. Dal 2018 è un’impresa turistica riconosciuta dal Ministero del Commercio Estero e del Turismo (MINCETUR) e nel giugno 2021 le nuwas (”nuwa” significa donna in Awajun ed è anche il nome dato al tè prodotto con le erbe medicinali) hanno ricevuto il sigillo Safe Travels, che certifica il rispetto degli standard internazionali di igiene e sicurezza, garantendo un turismo sicuro. Un tè è composto da clavohuasca, il cui sapore è simile ai chiodi di garofano mentre l’altro è composto da zenzero amazzonico in una miscela con buccia di cacao, vaniglia nativa e stevia, consigliato per problemi respiratori e molto utilizzato durante la pandemia.
Laura Colognesi