Immagine di sfondo della pagina La Croazia potenzia l’offerta turistica
16 ottobre 2006

Con questi numeri l’Ente Nazionale Croato per il Turismo punta al consolidamento della destinazione Croazia nel mercato dei viaggi internazionali. Con un occhio di riguardo per il Sud Italia e in particolare per la Sicilia, dove già dal 2000 è stato avviato un rapporto di gemellaggio tra le città di Ragusa e di Dubrovnik, il cui antico nome è proprio Ragusa. E proprio a Palermo l’Ente nazionale ha presentato i dati e l’offerta turistica del Paese nel corso di due workshop con i tour operator, il primo dei quali si è svolto a Roma e il secondo nel capoluogo siciliano. Un rapporto quello con la Sicilia che ha avuto una rapida escalation: solo cinque anni fa era un solo tour operator siciliano a programmare la Croazia mentre oggi si contano quattordici TO siciliani che includono il paese nella loro programmazione, non solo per quel che riguarda il turismo balneare ma anche quello religioso, scolastico e i tour a Zagabria. “Dopo la guerra degli anni ‘90 che ha insanguinato l’ex Jugoslavia – spiega Jelena Poklepovic, responsabile dell’Ente per il Sud Italia – la Croazia è riuscita a rinascere soprattutto grazie al turismo. In particolare a dare un forte impulso alla crescita turistica ha contribuito il segmento privato (B&B, ville e appartamenti) grazie al quale si è riusciti a superare il numero di posti letto che avevamo raggiunto nel 1990 prima dell’inizio della guerra. Oggi il turismo rappresenta il 19% dell’economia del Paese. Solo nel 2005 gli arrivi sono stati quasi 10 milioni con un incremento di turisti italiani del 3% che insieme ai tedeschi rappresentano la fetta più consistente”. “Attualmente siamo impegnati a valorizzare le regioni interne, nonostante la mancanza di voli diretti e collegamenti marittimi in bassa stagione, dobbiamo confrontarci con la concorrenza dei paesi che come noi si affacciano sul Mediterraneo, come la Spagna. La Croazia non può essere considerata solo una meta balneare – sottolinea Jelena Poklepovic – infatti puntiamo alla destagionalizzazione, in particolare sui cosiddetti “short break”, sul turismo congressuale, sulle attrazioni enogastronomiche e il wellness, ma anche su turismo culturale e turismo d’avventura, soprattutto nei parchi e nelle decine di isole ancora incontaminate. Per questo – conclude – intendiamo consolidare l’immagine della Croazia stimolando nuovi rapporti bilaterali tra tour operator italiani e croati”.

Cerca