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14 novembre 2013

La Patagonia Argentina è più vicina. Roma, infatti, è stata scelta come sede della rappresentanza in Europa dell’Ente del Turismo Patagonia Argentina per avvicinare la ricchezza di questa area dagli spazi sconfinati, dal verde abbondante, laghi e fiumi, e che conduce fino alla fine del mondo, all’estremo sud del continente…. Delegata dell’Ente per l’Europa è Vanesa Di Martino Creide

 

La Patagonia  Argentina è più vicina.  Roma, infatti, è stata scelta come sede della rappresentanza in Europa dell’Ente del Turismo Patagonia  Argentina per avvicinare  la ricchezza di questa area  dagli spazi sconfinati, dal verde abbondante, laghi e fiumi,  e che conduce fino alla fine del mondo, all’estremo sud   del continente….  Delegata dell’Ente per l’Europa  è   Vanesa Di Martino Creide che  ci spiega:  La Direzione dell’ Ente   ha scelto Roma in considerazione dei forti legami tra l’Argentina e l’Italia,  e opererà verso tutto il Continente portando all’attenzione dei mercati non solo le destinazioni patagoniche più classiche ma anche alcune mete emergenti, ancora allo stato primordiale. Personalmente- sottolinea-  lavoro con gli operatori del settore  italiani da più di 15 anni ed è  sempre stato un mercato molto importante e particolarmente stimolante”.  “L’obiettivo del mio mandato – continua Vanesa Di Martino Creide - sarà quello di generare spazi di  collaborazione e cooperazione con gli operatori e i media europei affinché possa diffondersi capillarmente la conoscenza della Patagonia come destinazione turistica. Tra le priorità far conoscere in Europa   non solo il nome e il marchio della regione, altresì  riuscire a   far approfondire in modo integrale questa realtà.  Per esempio   far capire  che la Patagonia Argentina è composta da 6 province, La Pampa, Rio Negro, Chubut, Santa Cruz, Neuquèn e Terra del Fuoco. E che ogni provincia ha una  sua caratteristica particolare  come i fiumi, i vulcani,  i laghi,  i boschi, le   pampas del gaucho, il mare e le spiagge   dell’ Oceano Atlantico, la fauna  e  la flora marina patrimonio dell’ Unesco.  Ancora i boschi pietrificati, le comunità autoctone indigene, il parco nazionale dei ghiacciai… e  ancora molto di più, tutto alla fine del mondo.  Il  turismo enogastronomico e paleontologico si situano tra l’altro  tra i  più importanti al mondo”.

 

Il servizio completo è sul prossimo numero di T&A (n. 24 del 25 novembre), Speciale Sud America

 

 

 

 

 

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