
Legambiente, a rischio la salute dei laghi del Lazio
Allarme inquinamento sul Lago del Turano (Ri), sul Lago di Fondi (Lt) e su quello di Posta Fibreno (Fr). Preoccupano il Lago di Bolsena (Vt), il Lago di Canterno (Fr) e due punti inquinati sul Lago di Bracciano (Rm) e sul Lago di Nemi (Rm). Questa la fotografia del monitoraggio effettuato bel Lazio durante la prima tappa della Goletta dei Laghi – Cigno Azzurro di Legambiente, la campagna nazionale per il monitoraggio e l’informazione sullo stato di salute dei laghi, realizzata con il contributo di COOU (Consorzio Obbligatorio Oli Usati) e nel Lazio grazie anche alla collaborazione della Provincia di Roma - Assessorato alle Politiche del Territorio e Tutela Ambientale. “Quest’anno Legambiente ha deciso di concentrare la sua attenzione sui casi che mettono in pericolo le acque dei laghi, segnalando ai cittadini e alle istituzioni le situazioni più a rischio. E dobbiamo constatare che anche per l’edizione 2009 di Goletta dei Laghi continuiamo a rilevare diverse situazioni critiche, segno che esiste un problema infrastrutturale sui laghi laziali che va al più presto risolto –dichiara, Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente–. Ma lo scopo della campagna non è solo quello di puntare il dito sulle criticità ma anche di promuovere tutte quelle località che hanno fatto del turismo sostenibile e delle buone pratiche una loro caratteristica attrattiva. E per fortuna i buoni esempi nel Lazio non mancano come è dimostrato dalla Guida Blu di Legambiente e Touring Club.” “E’ allarmante la situazione della fotografia scattata dalla Goletta dei Laghi di Legambiente per diversi punti sui laghi del Lazio, ma è altrettanto evidente che dove si lavora sul fronte delle fognature circumlacuali e della depurazione i risultati si vedono -ha dichiarato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio -. C’è un grande investimento economico nei fondi strutturali della Regione Lazio che va utilizzato presto e bene per arrivare a risolvere i problemi dei nostri splendidi laghi, ma serve una grande volontà soprattutto da parte delle amministrazioni locali. Dove questo avviene, è il caso della circumlacuale di Albano, si arriva presto a trovare soluzioni, dove si preferisce gridare all’allarmismo e mettere la testa sotto la sabbia la qualità peggiora, come sul Turano piuttosto che a Canterno o Posta Fibreno, mettendo a rischio l’ecosistema. In altri casi si trova la strada ma i progressi sono troppo lenti, come a Vico dove permane il problema dell’inquinamento chimico dall’agricoltura. Visto l’avvicinarsi del pieno della stagione estiva chiederemo all’Arpa dei controlli straordinari nei punti inquinanti per garantire la sicurezza di chi fa il bagno.” Nella fotografia scattata nei primi giorni di Luglio dalla Goletta dei Laghi non risultano inquinati i punti monitorati sui laghi di Vico (Vt) e Albano (Rm). In particolare “non inquinati” sul Lago di Vico i quattro punti in via dei noccioleti, in località Riva Fiorita, località Bella Venere ed in località S. Lucia, come entro i limiti di legge risultano i tre punti sul Lago di Albano, davanti all’emissario, al cosiddetto mostro bianco e sul lungolago. Una situazione tutta da tenere sotto controllo, con l’avanzare della stagione estiva quando aumenterà il carico antropico, che evidenzia però l’utilità degli interventi di depurazione. Non è tutta negativa la situazione degli splendidi laghi della nostra regione: sono ben 10 le località lacustri laziali che conquistano un totale di 28 “vele”, il prestigioso riconoscimento assegnato ogni anno con la Guida Blu di Legambiente e Touring Club. Sette i parametri analizzati, che non riguardano solo lo stato delle acque, ma anche “mobilità”, “energia” e “rifiuti”, “consumi idrici/acque reflue”, “servizi per i disabili”, “suolo e paesaggio”, “aree costiere” e “sostenibilità”. “4 vele” assegnate ad Anguillara Sabazia (Rm) sul lago di Martignano e Montefiascone (Vt) sul lago di Bolsena; “3 vele” a Bracciano (Rm) e Anguilara Sabazia (Rm) per il lago di Bracciano, ma anche a Bolsena (Vt) sul lago di Bolsena e Nemi (Rm) sul lago di Nemi, che però perde una vela; “2 vele” a Trevignano Romano (Rm) sul lago di Bracciano, che perde una vela, e alle località di Ronciglione (Vt) e Caprarola (Vt) sul lago di Vico, oltre che a Castel Gandolfo (Rm), sul lago di Albano, che invece ne guadagna una.