Neos cresce ancora e non solo sul leisure
Aldo Sarnataro, Direttore Commerciale di Neos, racconta lo sviluppo della compagnia aerea, tra crescita nel lungo raggio, nuove rotte e il contributo del cargo.
Al TTG Travel Experience, abbiamo incontrato Aldo Sarnataro, responsabile commerciale, marketing e programmazione della compagnia aerea Neos. Abbiamo discusso dell'evoluzione della compagnia, che dal segmento leisure si è espansa al cargo durante il Covid, fino a lanciare nuove rotte verso destinazioni come New York, India, Kazakhstan e Senegal. Ecco cosa ci ha raccontato.
Com'è andata quest'anno per Neos?
"Direi faticosamente bene. Nonostante tutte le problematiche del settore aviation, è stata un'estate piuttosto 'challenging', come dicono gli americani. Abbiamo avuto ritardi nella consegna dei Boeing MAX e ci sono ancora incertezze legate allo sciopero di Boeing. Inoltre, continuiamo a gestire la manutenzione dei motori Rolls Royce sui nostri B787-9, con molti cambi motore. Tuttavia, la nostra forza è nella solidità del gruppo, che ci permette di affrontare ogni imprevisto. Nonostante le difficoltà, siamo riusciti a mantenere la promessa: nessun volo programmato è stato cancellato, anche se abbiamo dovuto far fronte a qualche compromesso sul servizio, utilizzando aerei di Legend e, a volte, di Norse."
A proposito di Norse?
"Norse è un capitolo a parte, non pianificato come guardiamo al futuro. Ma sono contento che, anche quest'anno, siamo riusciti a portare a casa il risultato."
Quali sono state le sfide principali nelle destinazioni?
"Il 2024 è stato completamente diverso dal 2023, quando l'euforia post-Covid si era già smorzata. Abbiamo registrato un ottimo advance booking, seguito però da un rallentamento che ci ha costretti a stimolare la domanda per raggiungere i volumi desiderati. A livello di destinazioni, Tel Aviv è stata una delle operazioni più complesse. Per noi, quella città è una seconda casa, e abbiamo fatto di tutto per mantenere le operazioni attive, nonostante le difficoltà legate alla sicurezza."
Tel Aviv è anche un mercato strategico?
"Sì, è principalmente un mercato incoming per noi. Essere presenti in momenti difficili è fondamentale per il nostro rapporto con i clienti. Tuttavia, ora non voliamo più a Tel Aviv a causa delle raccomandazioni di EASA e ENAC. Speriamo che la situazione si stabilizzi, e intanto l’Egitto sta tenendo bene."
Il prezzo del carburante è in leggero calo?
"Sì, i parametri di carburante e il dollaro ci hanno aiutato rispetto all'inizio dell'anno. Questo vale anche per i costi in leasing, che sono una voce importante."
Malpensa è sempre centrale nel vostro network?
"Assolutamente sì, Malpensa è la nostra base principale. Da qui abbiamo connessioni strategiche, come Almaty verso la Repubblica Dominicana e New York JFK. Inoltre, avevamo previsto di connettere Tel Aviv con New York, per riempire i voli verso gli Stati Uniti e Toronto. Anche l'India è fondamentale per il nostro network: sfruttando i voli verso l'India, stiamo gradualmente sviluppando nuove rotte come Milano-Toronto e Tel Aviv-Toronto."
New York è una destinazione strategica?
"New York è un progetto ambizioso. Per una compagnia come la nostra, confrontarsi con colossi come Emirates, United, American e Delta è una sfida importante. Attualmente, il 60% dei passeggeri del JFK proviene dagli Stati Uniti e il 40% dall'Italia. Sorprendentemente, il nostro mix è 55% B2C e 45% B2B."
La Sicilia?
"La Sicilia è andata molto bene, grazie al ritorno dei voli dopo tanto tempo senza concorrenti diretti. L'anno prossimo sarà una sfida diversa, ma l'effetto 'The White Lotus' ha sicuramente aiutato il mercato USA."
Il cargo gioca ancora un ruolo importante?
"Sì, è una componente chiave per il nostro conto economico. Durante la pandemia, il cargo è stato essenziale per aprire le rotte verso New York. Abbiamo iniziato con il trasporto merci verso gli Stati Uniti e, grazie a questo, siamo riusciti a entrare nel mercato passeggeri. Sebbene il cargo non sia il nostro core business, rimane fondamentale."
L’Africa è un mercato in crescita?
"L'Africa è un puzzle complesso. Sul versante leisure, le destinazioni più forti sono Zanzibar, Mombasa e Nosy Be, che ci stanno dando grandi soddisfazioni. Sul fronte dell'Africa occidentale, Capo Verde e Dakar sono le nostre principali destinazioni, con Dakar che ha ottenuto buoni risultati grazie anche alla fiducia conquistata con la nostra clientela senegalese. Lagos, invece, è una novità: ci permette di diversificare il network e sfruttare periodi dell'anno poco adatti al traffico leisure."
Prevedete connessioni da Dakar e Lagos verso gli Stati Uniti?
"Assolutamente sì, ma stiamo procedendo gradualmente. Lagos è un mercato nuovo per noi, e ci aspettiamo un traffico prevalentemente business, connesso al settore oil & gas."
State replicando il modello Islanda anche in Europa centrale?
"Sì, abbiamo avviato operazioni simili con Cedok, che ci permettono di offrire voli a lungo raggio verso destinazioni tropicali. Per esempio, il prossimo inverno avremo voli da Praga per Punta Cana e Nosy Be, oltre a collaborazioni con Alpitour su Mauritius e Phuket."
Continuerete con l’Islanda?
"Sì, abbiamo un Boeing 737-8 MAX basato a Keflavik per voli europei e occasionali verso i Caraibi, come abbiamo testato su Punta Cana. È un mercato piccolo, ma con potenziale."
Altre novità?
"Neos continuerà a operare dall'Italia verso Punta Cana e Cartagena, e manterremo voli verso la Cina, le Maldive e altre destinazioni per compagnie di navigazione, collegando le navi nei loro homeport."
Marco Finelli