Immagine di sfondo della pagina Slow Food torna in Campania alla scoperta dell’Irpinia
25 febbraio 2004

“L’Irpinia è un territorio estremamente appetibile per chi ama luoghi ancora incontaminati, e ancora più affascinante perché poco conosciuto”, sottolinea Giuseppe Solimene, presidente delle Comunità montane. “Stiamo lavorando sui posti letto e sulla ristrutturazione dei castelli più noti – ha spiegato Nicola Di Iorio, presidente delle Comunità Montane dell’Alta Irpinia – al momento disponiamo di circa 200 posti letto distribuiti nei Borghi di Quaglietta, Castelvetere sul Calore, Taurasi e Volturara Irpina. Per quanto riguarda i castelli, invece, è in fase avanzata la ristrutturazione del castello di Gesualdo da Venosa, protagonista del prossimo film di Bernardo Bertolucci”. Un’offerta turistica integrata volta a esaltare la ricca tradizione enogastronomica e rilanciare contemporaneamente le aziende agrituristiche sorte nelle Comunità Montane. l’Irpinia si è proposta sul mercato turistico grazie alla sinergia tra operatori pubblici e privati . La Provincia di Avellino e le Comunità Montane, coordinate dalla Camera di Commercio di Avellino, hanno presentato – in occasione della Bit - con un moderatore d’eccezione quale Bruno Gambacorta (giornalista del Tg2 che conduce la rubrica Eat Parade) “L’Irpinia che non ti aspetti: i cinque sensi dell’ospitalità”. “Abbiamo deciso di esaltare ciò che è autentico – ha sottolineato il presidente della Camera di Commercio, Costantino Capone – valorizzando le tipicità del territorio, che vanno dai vini pregiati e dalla ricca tradizione gastronomica, ai borghi storici e castelli medioevali. Il tutto immerso in una natura che ci ha convinto a puntare sul Turismo Verde”. “L’Irpinia è uno scrigno tutto da scoprire – spiega il presidente della Provincia, Francesco Maselli – Un viaggio tra archeologia, paesaggi incantevoli, castelli, enogastronomia di qualità. Una provincia da godere. Ideale per chi cerca qualcosa di diverso”. I vini docg (Greco di Tufo, Fiano di Avellino e Taurasi), i prodotti tipici (il nocciolo della Bassa Irpinia, le castagne, il grano e i cereali dell’Alta Irpinia, il tartufo nero di Bagnoli Irpino, caciocavallo, mozzarelle, “soppressate” e insaccati vari, funghi, ciliegie), i borghi storici (dove è possibile alloggiare) e una natura incontaminata sono il biglietto da visita scelto per rilanciare l’immagine del territorio. Un turismo, dunque, tutto gusto e natura che punta ovviamente più sulla qualità che sulla quantità.

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